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Buongiorno a tutti,
oggi ci occuperemo di una nuova recensione di bassi del passato. Il basso di cui ci occuperemo è l’Hondo HD-830, prodotto nel 1980/81, molto probabilmente in Corea. L’azienda Hondo riproduceva copie abbastanza fedeli dei modelli classici più costosi ma con hardware e materiali molto più economici e accessibili a tutte le tasche. Hondo è una marca di cui si parla anche grazie al fatto che il bassista Peter Hook ha utilizzato una copia di un Rickenbacker durante i primi concerti dal vivo e inoltre vi ha registrare Unknown pleasures dei Joy Division.

Non avendo mai provato un basso Hondo, non abbiamo resistito e ci siamo cimentati nell’acquisto. Per fortuna il basso non aveva bisogno di grossi interventi se non una ricontrollata alle saldature dei potenziometri e la sostituzione del jack output.

Pickup ed elettronica

Iniziamo la recensione dell’Hondo HD-830 partendo dalla descrizione dei pickup e dell’elettronica. L’unica differenza rispetto all’Hondo H-830 consiste nella tipologia dei pickup che in questo caso sono dei DiMarzio.

pickup hondo hd-830

Pickup ed elettronica Hondo HD-830

Secondo le specifiche dichiarate si tratta di un pickup split coil DiMarzio con magneti in Alnico 5, resistenza di 11.3k e induttanza 7.1h. Tuttavia il suono del pickup è meno grosso rispetto al classico split coil del precision bass e ha sonorità più brillanti.

Il vano elettronica è composto da componenti abbastanza economici e non è provvisto di alcun tipo di schermatura contro le interferenze esterne.

L’Hondo HD-830 presenta due manopole di regolazione che permettono di regolare il tono e il volume del pickup come per il classico precision bass.

Manico, body ed hardware

manico hondo hd-830

Manico Hondo HD-830

Continuiamo la recensione dell’Hondo HD-830 parlando del body e del manico. Il basso ha un manico in acero con tastiera da 20 tasti ed è ricoperto da una bellissima verniciatura ambrata. La forma della paletta, l’intercorda e la larghezza sono quelli standard del precision bass. Sulla paletta è presente il logo “Hondo II” in stile madreperla. La scala del basso è di 34″. Il capotasto è in ottone ma è probabile che non sia quello originale e che sia stato sostituito nel tempo.

paletta hondo hd-830

Paletta con meccaniche Hondo HD-830

Sotto al manico è stato inserita una zeppatura per compensare un difetto di costruzione (purtroppo molto comune negli strumenti economici di quei tempi) al fine di abbassare l’action, sempre alta nonostante le sellette del ponte fossero al minimo e il manico perfettamente dritto.

Per quanto riguarda il body non si tratta di legno massello ma legno pressato. A guardarne il profilo risulta più spesso rispetto ad altri body. Questa scelta ovviamente si riflette sul peso del basso che è risultato di quasi 5 kg, un vero macigno per un concerto dal vivo.

Tuttavia il basso è risultato abbastanza maneggevole e bilanciato.

Vista posteriore Hondo HD-830

Vista posteriore Hondo HD-830

body hondo hd-830

Vista frontale Hondo HD-830

Il battipenna è nero a 3 strati. Il basso è uscito di fabbrica con il poggia pollice, molto utile per chi suona con le dita.

Sull’hardware non c’è molto da dire. Le meccaniche e il ponte sono i classici stile Fender ma realizzati con materiale molto più scadente. Sia il pickup che il ponte presentavano in origine la cover cromata di copertura. Smontata sicuramente per comodità dal vecchio proprietario.

Vista posteriore paletta Hondo HD-830

Paletta Hondo HD-830

catalogo hondo 80/81

Estratto Catalogo Hondo 1980/81

Considerazioni finali

Dopo aver esaminato i vari aspetti tecnici giungiamo alle conclusione della recensione dell’Hondo HD-830 con alcune considerazioni finali.

A livello sonoro, il suono del basso non è male, i pickup DiMarzio fanno bene il loro lavoro anche se hanno sonorità maggiormente incentrate su toni più acuti.

A livello costruttivo il manico è risultato abbastanza scorrevole e maneggevole e la vernice lucida ambrata fa sempre il suo bell’effetto sull’acero. La tastiera presentava qualche tasto che friggeva e proprio per questo è stata necessaria una piccola rettifica.

La nota più dolente è stata sicuramente il peso del basso oltre al materiale costruttivo del body. Le meccaniche nel tempo si sono consumate e sono diventate un pò dure da girare. Nonostante tutto a livello estetico si tratta di un gran bel basso che ricorda molto il precision bass di Roger Waters.

Durante gli anni 70 e 80 la Hondo ha prodotto parecchie varianti di modelli ispirati al precision bass e cercando su internet è possibile trovarne alcuni in vendita con un prezzo medio che si aggira intorno ai 250/300 €.

Il basso Hondo HD-830, è consigliato per chi ha un particolare feticismo nei confronti dei bassi lawsuit e post lawsuit degli anni 70/80 mentre è sconsigliato per chi cerca qualità anche per via del fatto che è possibile trovare di molto meglio su quella fascia di prezzo.

Vi ringraziamo per la lettura di questa recensione e se l’avete trovata utile vi invitiamo a condividerla.

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